Paola Pasquaretta (San Severino Marche, 1987) ha conseguito la laurea in Arti Visive e dello Spettacolo presso l'Università IUAV di Venezia e ha frequentato il Master di Alta Formazione sull'Immagine contemporanea istituito da Fondazione Modena Arti Visive.
La sua ricerca nasce dall’analisi di un paesaggio che nasconde situazioni inaspettate, ricercate per la loro particolare instabilità. Spaziando tra fotografia, video e installazione ogni elemento della sua opera partecipa alla creazione di un nuovo immaginario. Facendo coesistere diversi linguaggi, utilizzando lo scarto fra le specifiche di differenti media, l’artista crea nuove narrazioni. Il corpo, umano e naturale, animato e inanimato, viene indagato sul confine tra il movimento e la stasi, in quei momenti di precario equilibrio che si manifestano tra questi due stati. Tra le mostre più significative a cui partecipa negli ultimi anni si segnalano Il tempo dello sguardo, Spazio K - edizione 2019, a cura di Massimo Vitangeli al Palazzo Ducale di Urbino, Da Guarene all’Etna 2019 - Boiling Projects, a cura di Filippo Maggia alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Atlante Energetico, a cura di Elena Mazzi alla Fondazione Spinola Banna per l’Arte, Poirino (TO). Nel 2016 è vincitrice del Premio Francesco Fabbri per le Arti Contemporanee mentre, nel 2015 partecipa fra i finalisti del premio Discovery Award al festival Les Rencontres des Arles. Vive e lavora a Civitanova Marche e Codroipo. |