My baby shot me down
dieci stampe Fine Art Giclèe ai pigmenti di carbone su carta Hahnemühle Photo Rag, sostegni in ferro, calamite, 45 x 30 cm ognuna, 2019 Il percorso per arrivare ad ottenere il porto d’armi potrebbe essere una dichiarazione di intenti o un’opportunità di porsi delle domande, senza accezioni politiche predefinite, nei confronti di un atteggiamento apertamente ambiguo. Ottenere un documento che attesti di poter prendere una decisione violenta e di avere la capacità e le potenzialità per determinare a chi e a cosa sparare. Nello specifico, il lavoro pensato per la mostra Da Guarene all’Etna - Boiling Projects è composto da una sequenza di dieci scatti che mi riprendono nell’atto di imbracciare e puntare il fucile, in una sorta di stop-motion. L’allestimento dell’opera è fondamentale. Osservandola, l’attenzione si sposta da ciò che è rappresentato nel singolo scatto, all’azione nella sua interezza. Le dieci immagini, viste contemporaneamente, trasformano il loro senso: nell’arco della sequenza ciò che è rappresentato muta da oggetto dell’osservazione a soggetto che osserva. La sequenza definisce uno spazio al di fuori delle immagini: lo spazio in cui lo spettatore si muove; lo spazio in cui si viene coinvolti entrando a far parte dell’azione stessa. |