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L’orizzonte degli eventi - lp, stampe a getto d’inchiostro, 92 x 69,5 cm ognuna; asta in ottone, 924 cm
2014 vista della mostra, Fondazione Fotografia Modena Un buco unisce parzialmente le stanze di due edifici dismessi. Questa lacuna strutturale è il pretesto per mettere in atto l’azione che dà origine al lavoro. Il corpo - in parte nascosto dalla parete - assume, insieme a oggetti trovati nell’edificio, forma di scultura antropomorfa. Composizione, materia, dinamismo, peso, elementi chiave nella pratica scultorea, sono calibrati ad evidenziare le forze di gravità e tensione. La fotografia è utilizzata come strumento di creazione della forma scultorea, l’immagine è sia rappresentazione che oggetto a sé stante. L’installazione è composta da un ulteriore elemento: un trafilato in ottone la cui lunghezza è data dalla somma della larghezza delle due stanze. La scultura e le fotografie manifestano aspetti diversi del lavoro: una è l’elemento di misurazione dello spazio, la forma del vuoto; le altre rappresentano il tentativo di analizzare i confini stessi del mezzo fotografico. Ogni elemento detiene quindi una forza e un significato specifico dato dal linguaggio che viene utilizzato ma è insieme che creano un’ulteriore dimensione di comprensione del lavoro. |